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Solidarietà: il ruolo essenziale di Caritas nella lotta alla povertà

Con oltre 6.700 servizi distribuiti in tutta Italia, la rete di Caritas è un rifugio vitale per tutti coloro che combattono alla povertà, dove ogni punto di assistenza rappresenta un faro di speranza

Le feste avvolgono le città in un’atmosfera gioiosa, dove le famiglie si riuniscono nel calore e nella condivisione.

Durante questo periodo dell’anno, però, diventa ancora più evidente il divario tra chi celebra e chi combatte per sopravvivere dignitosamente.

La lotta alla povertà è un argomento molto discusso e ha assunto forme diverse nel corso del tempo.

Con Paolo Valente, Vicedirettore di Caritas Italiana, abbiamo esplorato una delle tematiche più delicate dei nostri tempi, molto spesso sottovalutata soprattutto in periodi festivi in cui l’attenzione è totalmente concentrata nelle celebrazioni.

  • Le feste sono solitamente un momento di gioia e condivisione, eppure molti italiani non hanno le possibilità di festeggiare in serenità e abbondanza. Ci può dare un quadro della situazione italiana in base all’ultimo Rapporto Povertà presentato a novembre? 
  • I “poveri assoluti”, cioè le persone che non ce la fanno a vivere dignitosamente sono 5,6 milioni, quasi un decimo della popolazione. Complessivamente si tratta di oltre 2,1 milioni di famiglie. Questi dati pubblicati a ottobre dall’Istat si riferiscono all’anno 2022 e descrivono un trend che è in peggioramento rispetto al 2021. Come rete Caritas abbiamo incontrato e sostenuto quasi il 12% delle famiglie povere residenti in Italia.

Colpiti dalla povertà sono soprattutto i cittadini stranieri, in particolare le famiglie con figli ed aumenta il fenomeno del “lavoro povero”, ovvero di quelle persone che, pur avendo un’occupazione non riescono ad arrivare a fine mese.

Un decimo delle famiglie è colpito da “povertà energetica”, cioè non ha la garanzia di un livello minimo di consumo energetico, con tutte le conseguenze di questa situazione. Ma la povertà non è solo materiale; pensiamo alla solitudine, alla carenza di senso e alla cosiddetta “povertà educativa”, al disagio psicologico, alle problematiche familiari.

  • Tra gli anelli deboli della società sono presenti anche i giovani, colpiti da molte forme di povertà, da quella ereditaria e quella educativa. A cosa è dovuta questa situazione e quali possono essere i mezzi per contrastarla?

Nei minori i livelli di povertà sono superiori a quelli delle altre fasce d’età (tra gli under 18 l’incidenza si attesta al 13,4% a fronte del 6,3% degli over 65). Ormai da tempo la povertà risulta inversamente proporzionale all’età, tende cioè ad aumentare al diminuire di quest’ultima e questo è un dato che deve farci riflettere.

I dati Istat ci dicono che i minorenni che versano in stato di povertà sono oltre 1,2 milioni, il 7,5% di essi vive in condizioni di grave deprivazione abitativa, spesso in situazioni di sovraffollamento. La dispersione scolastica in Italia è ancora superiore alla media europea, fortunatamente però in calo rispetto agli anni passati.

Nel 2022 i giovani Neet – cioè, quelli che non studiano e non lavorano – rappresentavano quasi il 20% di tutti i 15-29enni (1,7 milioni), oltre 7 punti percentuali in più della media europea; la buona notizia è che questo dato oggi appare in calo rispetto al passato.

Spesso nascere e crescere in una famiglia povera può costituire il preludio di una vita connotata nella sua interezza da condizioni di deprivazione e di bisogno, di fatto la povertà in Italia assume sempre più i tratti dell’“ereditarietà” e il nostro Paese è quello in Europa in cui la trasmissione intergenerazionale delle condizioni di vita sfavorevoli risulta più rilevante.

Questo chiaramente chiama in causa in prima battuta i minori che oggi versano in uno stato di bisogno. Ci potremmo chiedere, quanti di loro sono destinati a rimanere poveri anche una volta adulti?

  • Quali sono le iniziative della Caritas messe in atto nel 2023 per contrastare la povertà in Italia? 

La rete delle Caritas, diocesane e parrocchiali, in Italia si articola in oltre 6.700 servizi di cui 3.600 risultano essere i punti o centri di ascolto. Ascoltare le persone è il primo di tutti i servizi, da lì nascono diverse forme di accompagnamento, che hanno l’obiettivo di aiutare le persone a rialzarsi e a camminare con le proprie gambe.

La maggior parte degli interventi riguarda la distribuzione di beni e servizi materiali (in particolare l’accesso alle mense, la distribuzione di pacchi viveri, e l’accesso agli empori/market solidali). Troviamo poi gli interventi di accoglienza, a lungo o breve termine e il sostegno socioassistenziale (legato quest’anno soprattutto all’accoglienza delle famiglie ucraine). Seguono i sussidi economici per il pagamento di bollette, tasse, affitti, spese scolastiche e gli interventi sanitari. Spesso le Caritas fanno opera di supplenza rispetto ad ambiti che dovrebbero essere compito primario delle Istituzioni.

Non dimentichiamo, infine, anche le preziose attività di orientamento che comprendono gli interventi più disparati, dall’orientamento/accompagnamento rispetto ai servizi sui territori, a quello rispetto alle pratiche burocratiche-amministrative, o alle misure di contrasto alla povertà (locali e nazionali). Questo perché la tutela dei diritti si gioca anche nel rendere più fruibili e chiare alcune prassi di non facile comprensione.

  • Quali sono, invece, i progetti che saranno attuati nel 2024? 

Caritas Italiana vuole essere particolarmente attenta alla formazione dei volontari e degli operatori, al tema della conversione ecologica integrale, al protagonismo dei giovani, alla partecipazione della comunità al proprio sviluppo e a tutte le periferie, locali e globali. In questo momento le Caritas diocesane sono impegnate in 430 progetti, contando solo quelli finanziati attraverso i fondi 8xmille. Gli ambiti di intervento sono l’abitare, i sostegni materiali (aiuti, mense, empori…), la giustizia sociale e riparativa, l’inserimento lavorativo, la cura (anche sanitaria), l’accompagnamento socioeducativo, la condivisione di proposte con i giovani e naturalmente l’ascolto.

Per maggiori informazioni sui progetti si possono visitare i siti di Caritas Italiana www.caritas.it e www.italiacaritas.it