Mamma Ciuffa e l’importanza della corretta informazione in gravidanza

Chi è Mamma Ciuffa e come è nato il suo percorso? 

Quando ero in gravidanza mi sono resa conto dei bisogni che poteva avere una mamma, come ad esempio la necessità di sostegno e di corretta informazione. Durante il lockdown dello scorso anno, momento difficile per tutti noi, confrontandomi con delle amiche in attesa, ho sentito il desiderio di aiutare le future mamme. Ho creato un team composto da professioniste di diversi settori, molte delle quali mi hanno accompagnato durante la mia gravidanza. Così è nato il progetto “Mamma Ciuffa” con il quale cerchiamo di dare sostegno e corretta informazione alle mamme, in modo da offrire loro l’opportunità di capire meglio il momento che attraversano e di essere libere nelle loro scelte.  

Cosa cerchi di insegnare alle mamme? Come ti approcci alla divulgazione di informazioni? 

La risposta è: nulla. Non esiste un modo giusto in assoluto per essere madre, ma esiste il modo giusto per ogni madre. Un professionista non deve insegnare loro qualcosa, bensì deve dare loro delle informazioni che possano aiutarle nelle scelte personali, accompagnandole nella scoperta di un percorso completamente nuovo. L’unica cosa che cerco di insegnare, forse, è ad essere effettivamente mamme a modo loro.  

Come ha scoperto lo yoga in gravidanza?  

Mi sono avvicinata a questo mondo quando ero in attesa grazie alla mia ostetrica. Lavorando come personal trainer, dopo aver intrapreso questo percorso, ho deciso di specializzarmi in allenamento in gravidanza e nel post-partum 
 

C’è un’esperienza del tuo percorso che ti ha particolarmente colpito?  

Ad essere sincera sono tantissime. Ciò che mi colpisce spesso è la quantità di bisogni che vengono a galla. Molto spesso le madri non hanno il coraggio di dire che sono stanche, arrabbiate, sole, che hanno bisogno di aiuto: sentono il peso di aspettative altissime.  Molte mi scrivono per sapere come risolvere questi problemi, quando in realtà si tratta di semplici e naturali sentimenti dell’essere umano. Esiste questa concezione sbagliata dell’essere donna come una somma dei ruoli di madre, moglie, donna in carriera, da assolvere restando sempre invincibile. Uno stereotipo che inevitabilmente porta le donne, e le madri, a sentirsi sbagliate. Mi capita spesso di stringere rapporti molto intimi con le mie follower o con le ragazze che seguono i miei corsi, e a condividere con loro gioie ed emozioni, e anche di difficoltà.  

Che consiglio daresti a degli studenti o a delle studentesse che cominciano il loro cammino verso l’età adulta?   

Quello che direi a mio figlio: fai ciò che ti senti, sii libero, non farti condizionare dalla società ma prosegui sempre dritto per la strada che ritieni sia giusta e sicura per te.  

Racconta una storia, semina il futuro

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La più grande eredità è quella che si lascia nelle persone.

Un’idea, una consapevolezza, una nuova abitudine che cambia lo stile di vita o porta a scoprire un corso di studio e di lavoro mai immaginato prima. 

Infanzia e adolescenza sono pieni di incontri casuali che cambiano il corso della crescita.  

Aiutiamo studenti e studentesse a raccoglierne quante più possibili! 

Time4Child è una cooperativa sociale il cui scopo è mettere in contatto le nuove generazioni con le informazioni e le testimonianze che possono fare la differenza nella loro strada.  

Sei uno sportivo che aiuta i ragazzi vittime di violenze? Una mamma che insegna yoga durante la gravidanza? Sei una scienziata che studia le piante nello spazio? Sei la ragazza che è guarita da una dipendenza e sa trovare le parole giuste per aiutare altre e altri a non vivere la stessa esperienza?  

La tua storia è preziosa. La tua storia è un dono che può cambiare il futuro. 

Raccontacela. 

Sei un Instagrammer, TikToker, Youtuber, blogger, giornalista, personaggio dello spettacolo che può aiutarci ad aprire nuove finestre sul mondo e diffondere racconti che fanno crescere?  

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Scrivici a info@time4child.com

#UNITICONTRO

I giovani protagonisti della lotta al cyberbullismo  

Martedì 9 febbraio 2021, si è tenuto l’evento digitale “Relazioniamoci con la rete, non facciamoci intrappolare” organizzato da Time4Child per celebrare la festa internazionale del Safer Internet Day.  

Moderato dall’autore televisivo Chicco Sfondrini, hanno attivamente preso parte al dibattito professionisti e giovani personalità che combattono quotidianamente le dinamiche e i disagi scatenati dal bullismo e dal cyber bullismo.  

Sono tantissimi, infatti, gli adolescenti e i giovanissimi che ogni giorno subisco atteggiamenti di scherno ed esclusione tanto nell’ambiente scolastico quanto in quello quotidiano. Il web è diventato, negli ultimi anni, un palcoscenico accessibile a tutti, dove chi commette bullismo trova il suo pubblico preferito. “La rete è importante, ma è altrettanto necessario saperla usare bene e responsabilmente, seguendo e rispettando delle regole precise” così il Professore Luca Bernardo – Presidente comitato scientifico Time4Child, Direttore del dipartimento Materno Infantile Fatebenefratelli Milano e esperto di bullismo- ha introdotto la tematica dell’incontro.

Ha concordato con fervore Andrea Pucci, noto comico e conduttore televisivo, impegnato nella lotta social al fenomeno “Internet è un’evoluzione per l’umanità e deve dare benefici, vantaggi. È inaccettabile che un mezzo così potente possa provocare dei disagi”.

Non solo in rete, ma anche nei momenti di pura normalità, il bullismo colpisce i più “deboli”Samuele, giovanissimo poeta di 12 anni, vittima di bullismo, ha raccontato la sua storia attraverso le sue poesie, espressione di un animo che ha trovato conforto nelle parole in momenti difficili. È proprio nella scuola, infatti, che molto spesso avviene l’emarginazione dal gruppo. Ma è anche lì che si può trovare conforto.

In ogni scuola c’è un referente a cui rivolgersi quando si è soggetti a situazioni difficili, che siano insegnanti o professionisti del settore” ha affermato Marco Busetti– Dirigente Ufficio Scolastico Ambito Territoriale di Milano già Ministro dell’Istruzione- “bisogna essere sinceri con sé stessi e raccontare la verità, senza provare vergogna di ciò che si è, la scuola è uno strumento di mediazione che deve creare unità”.

Le nuove generazioni, oltre all’ambiente scolastico, si confrontano, e scontrano, sui social. Brian Signorini – Instagrammer e TikToker di 17 anni- sfrutta la sua popolarità per sensibilizzare sulle tematiche del bullismo e dell’inclusione sociale. Ha dichiarato: “Un social può essere usato al meglio o al peggio, sta all’utente scegliere come agire, se qualcuno porta contenuti informativi, stimolanti e positivi sono sicuro che possano essere d’aiuto”.

Ha continuato su questa tematica Lisa Di Berardino -Vice-Dirigente Compartimento Polizia di Stato- “la rete è libera e democratica, ma deve avere le stesse regole della realtà, un atto di bullismo messo online diventa virale e può avere conseguenze fortissime. Prima di inviare con in click, bisogna pensare agli effetti che possono avere le parole”.

Chi viene aggredito online subisce gli stessi effetti di chi viene abusato di persona. “Trovare l’autostima in sé stessi è necessario per non farsi attaccare” ha aggiunto Gabrielle Fellus– Presidente I RESPECT, Presidente Associazione Italiana Dilettantistica KMIT- “la prima cosa da fare è capire chi siamo e quali sono gli strumenti a nostra disposizione, se io so chi sono io, nessun commento può farmi del male”.  

L’ascolto dei ragazzi e della loro realtà è, quindi, alla base dei futuri progetti di Time4Child, dove gli adulti collaborano alla costruzione di un futuro positivo per le nuove generazioni, non dicendo loro cosa fare, ma guidandoli per mano e restando al loro fianco.

È possibile rivedere il webinar seguendo il link presente sull’homepage del nostro sito.

Relazioniamoci con la rete, non facciamoci intrappolare!

#UNITICONTRO

Time4child ha chiuso con successo la sua prima manifestazione digitale. Un momento in cui sono emersi, grazie ai diversi ospiti che hanno partecipato, molte domande rispetto al futuro dei nostri ragazzi. La cooperativa però continua a porsi degli interrogativi sulla vita contemporanea dei più piccoli, ragionando anche sul loro presente. Diversi fatti di cronaca evidenziano infatti come il mondo del digitale abbia aperto le porte verso sì grandi opportunità ma anche grandi rischi. Il fenomeno del bullismo della vita reale ha permeato anche quella virtuale, dando vita a fenomeni di cyberbullismo che affollano le pagine di cronaca quotidiana. Contro i tranelli della rete digitale, Time4child propone di creare una rete di solidarietà e supporto: una rete che colleghi giovani, istituzioni, scuole, esperti. Con questo intento martedì 9 febbraio 2021, data che celebra anche la festa internazionale del Safer Internet Day, alle ore 11:00 Time4child ha organizzato un evento digitale dal titolo “Relazioniamoci con la rete, non facciamoci intrappolare!” #Uniticontro.

Durante il webinar, moderato dal noto autore televisivo Chicco Sfondrini, interverranno giovani ed esperti per contribuire alla riflessione su un fenomeno sempre più preoccupante. Insieme al Prof. Luca Bernardo, Presidente del comitato scientifico Time4child e Direttore Dipartimento Materno-Infantile dell’ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano – Casa Pediatrica, saranno presenti anche la Dott.ssa Francesca Maisano – psicologa e psicoterapeuta referente del centro nazionale sul disagio adolescenziale dell’ASST Fatebenefratelli Sacco – Casa Pediatrica, e la Dott.ssa Gabrielle Fellus, Presidente di I RESPECT e dell’Associazione Italiana Dilettantistica KMIT e Responsabile progetto Palestra Autostima e Autodifesa: entrambe offriranno consigli e raccomandazioni per dare supporto ai ragazzi vittime di bullismo. E ancora, tra i presenti figureranno Marco Bussetti, Dirigente Ufficio Scolastico Ambito Territoriale di Milano – già Ministro dell’Istruzione, Andrea Pucci, comico e conduttore televisivo impegnato sui social a sensibilizzare sul fenomeno, e Brian Signorini, Instagrammer e Tik Toker di 17 anni che parla ai suoi coetanei proprio di questi temi.

Un momento delicato verrà riservato all’importante testimonianza di Samuele, adolescente di 12 anni vittima di bullismo e cyberbullismo, che leggerà alcune delle sue poesie.
Si confronterà con i ragazzi delle scuole anche Lisa Di Berardino, vicequestore in servizio al compartimento della Polizia Postale e delle comunicazioni di Milano, valore aggiunto per il contrasto al cyberbullismo.  

Sarà possibile partecipare al webinar gratuitamente seguendo il link presente sull’homepage del nostro sito www.time4child.it

La risposta ad un cyberbullismo che cresce

Cultura, cura e alfabetizzazione digitale devono tenere il passo della tecnologia se vogliamo che la digitalizzazione sia un’opportunità e non una minaccia per le nuove generazioni. Senza sicurezza, non ci può essere progresso

La digitalizzazione è la chiave di accesso per un futuro pieno di opportunità e innovazione. Come ogni grande strumento però, nasconde dei rischi che non restano affatto limitati al mondo virtuale. Lo vediamo con il bullismo, che ha trovato una sua realizzazione anche nel digitale con il fenomeno sempre più crescente del cyberbullismo.

Nel gergo digitale non a caso si parla di vulnerabilità: di persone e di sistemi. Due universi che sono sempre più connessi. Al crescere dell’uso delle tecnologie digitali crescono anche le occasioni di violenza attraverso il web. La dinamica è tutt’altro che circoscritta al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Si riscontra, per esempio, in sanità. Da anni i dati sensibili sono il principale obiettivo del cybercrime, gli attacchi agli ospedali continuano ad aumentare. L’informatizzazione della sanità – accelerata dalla pandemia – ha aumentato il numero di device, di scambi di informazioni, di reti connesse alle quali gli hacker possono accedere. Significa, altresì, che la sicurezza è la conditio sine qua non per completare il percorso di innovazione.

La stessa esperienza è vissuta quotidianamente da tantissimi bambini, adolescenti, insegnanti e genitori: tanto più il web è pervasivo nella vita delle persone e della scuola, tanto maggiori sono le occasioni nelle quali la violenza può farsi strada attraverso la rete.

È un rischio reale e tremendamente concreto.

Il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, che ha già dati tragici, nei mesi del lockdown ha visto un’impennata preoccupante. Secondo i dati di Fondazione Carolina, ad esempio, nel mese di aprile 2020 sono state 121 le vittime di cyberbullismo, 89 delle quali insegnanti impegnati sulle piattaforme di insegnamento a distanza. È di quest’anno, invece, la morte di una bambina palermitana che aveva aderito ad una famigerata sfida online.

Come affrontare tutto ciò? Di certo non rinunciando al progresso, ma investendo sulle persone.

L’esempio offerto dall’esperienza della sanità ci offre una guida: in quell’ambito la consapevolezza instillata negli operatori sanitari attraverso la formazione vale quanto e più di un firewall o di un antivirus.

Possiamo portare questo insegnamento nel mondo degli adolescenti e di coloro che cercano di educarli.  Non è, infatti, possibile eliminare ogni violenza, ogni cattiveria e ogni trauma dalla vita dei nostri ragazzi, reale o virtuale che sia, come non possiamo scongiurare ogni tentativo di attacco hacker negli ospedali. Possiamo, però, cambiare l’esito dell’attacco. Nel caso del cyberbullismo ciò equivale ad insegnare ai minori e agli adulti come reagire alle violenze, come riconoscere gli indizi che stanno per verificarsi, come disinnescarle o, se necessario, arginarle.  E, guardando non solo alle vittime ma anche ai possibili bulli, possiamo insegnare a chi usa la rete a non divenire attore, più o meno consapevole, di violenza, mostrando gli effetti reali ai quali alcuni comportamenti possono portare.

Ciò che è importante stabilire fin dal principio è che la relazione online non è spontanea, né naturale. È artificiale e condizionata dai fini degli utenti e degli sviluppatori. Bisogna saperlo, per muoversi con consapevolezza al suo interno.

La cultura è il primo passo della prevenzione e della cura e prevede, come ogni altro settore, un percorso di alfabetizzazione.

Dobbiamo costruirla e diffonderla. L’evento online “Relazioniamoci con la rete, non facciamoci intrappolare!” organizzato dalla Cooperativa Time4Child martedì 9 febbraio 2021, in occasione del Safer Internet Day sarà una di queste occasioni.

Prof. Luca Bernardo

Direttore Dipartimento Materno-Infantile dell’ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano